venerdì 30 settembre 2011

sentirsi (quasi felicemente) una minoranza

Metto subito le mani avanti: questo post profuma di adolescenza, quindi consiglio a quanti non vogliono più sentire parlare di quel periodo  di passare al prossimo, già pronto...
Per chi invece vuole ancora sentirne parlare perché:
- tutto sommato ci si è divertiti;
-tutto sommato trascorrere il sabato pomeriggio al McDo (o alla pista di pattinaggio di Mentana, o a fumare qualsiasi cosa passasse il convento) non era poi male;
-tutto sommato di quegli anni resta un tenero ricordo.
Per tutti questi: avete mai avuto l'impressione di sentirvi una minoranza? Che ne so, vi ostinate ad indossare ancora quei Levi's 501 (anche solo per stare a casa)? Oppure voi che non Lo-avete-votato, anzi avete fatto la crocetta sul simbolo che non ha superato nemmeno lo sbarramento. O come me trovate che alle volte è semplicemente dura e le persone che ti stanno intorno ce la mettono tutto per tendere le cose ancora più difficili. E il mio essere minoranza, in questo caso, mi rende incapace di far finta di nulla e sentire invece la pelle più porosa, gli occhi più grandi, le emozioni amplificate.
Oggi è andata così, ma ho i miei piccoli rimedi per non trasformare il mio sentirmi un minoranza in un mi-sento-sola, e ci tengo a condividerli con voi:
- telefono al mio amico argentino, che mi racconterà dell'ultimo film che ha visto o dei progressi del suo rigoglioso terrazzo;
-ascolto Bob Corn o la mia nuova passione: Paui;
-vado a mangiare il gelato e mi siedo accanto a quel signore anziano che sta sempre lì, solo, ogni pomeriggio.
Pian piano la sensazione di sentirsi parte di una minoranza smette di essere un peso e diventa una risorsa, un modo diverso per guardare e ascoltare il mondo.







giovedì 22 settembre 2011

w l'esperanto!


Premessa: ieri sera, dopo il lavoro, mi sono fermata per una cena veloce con i colleghi-amici. La cena veloce ha subito una piccola deviazione per un limoncello. Poi si incontrano un paio di amici... sono tornata a casa alle due (a.m.) passate.
Questa mattina: sveglia alle nove (a.m.) perché ho un appuntamento dall'altra parte della città alle 11.30. Penso: prendo il motorino, lo lascio a Termini (stazione) e prendo la Metro. Il mio motorino non è in giornata, non parte. Corro a prendere l'autobus, qualsiasi, basta che riesca arrivare ad una metropolitana, una qualsiasi. Fortunatamente oggi io e i mezzi pubblici abbiamo un buon feeling: arrivo in tempo.
Sono riuscita a ritagliare dieci minuti per camminare tra i ciliegi della Passeggiata Giappone, un piccolo posticino magico che resiste eroicamente alla traffico della via Cristoforo Colombo e al cantiere del laghetto dell'Eur. 



Grazie alla mia giornata fortunata con gli autobus sono riuscita ad arrivare in tempo all'Ufficio Postale, prendere il numeretto e ritirare il mio pacco: il cd di Bob Corn che aspettavo! E anche una sorpresa piccola piccola ma carina: una spilla che già si trova sul mio zaino da bici (il mio mezzo di trasporto per i prossimi giorni).

venerdì 16 settembre 2011

me lo presti?

E' stato bello quando mia sorella, 13 anni e mille dubbi, mi ha chiesto: "Tu lo hai letto Il buio oltre la siepe?"
"Sì", le rispondo, "qualche anno fa "Lo vuoi leggere? Te lo porto la prossima volta"
"Sì, grazie. Lo volevo comprare ma costava troppo". 
Com'è tenera mia sorella e i suoi piccoli problemi finanziari, penso.
Un paio di giorni fa ho cercato il libro di Harper Lee nelle (molte) librerie della mia (piccola) casa. Alla fine era sotto i miei occhi, su una quella proprio accanto al tavolo dove faccio colazione tutte le mattine. L'ho sfogliato alla ricerca di vecchi biglietti dell'autobus e del cinema, ma nulla, mi sono ricordata che l'aveva prestato ad una amica un paio d'anni fa. 
Mi sono chiesta se  è un libro adatto a Serena (stavo scrivendo ad una bambina, ma non lo è più...). Credo di sì, forse all'inizio la lettura risulterà un po' faticosa, si dovrà confrontare con vera letteratura: fino a questa estate le ho visto tra le mani solo letture da adolescente (non voglio essere riduttiva ma, parliamoci chiaro, superata una certo numero di compleanni, risultano noiosi!).
Domani le porterò il libro e altre cosette carine e sono curiosa di sapere come andrà il suo incontro con Il buio oltre la siepe.
Nel frattempo sono arrivata alla fine di Caramelo...racconta di una famiglia, di storie di famiglia, di destini che si intrecciano...

martedì 13 settembre 2011

quasi Natale

Finalmente sono arrivati. Ne manca ancora uno che dovrebbe arrivare intorno a metà Settembre. Il libro di Sàbato andrà dritto dritto mio comodino e aspetterà pazientemente che io finisca Caramelo  (stupendo). Mon Oncle invece andrà nel ripiano in basso del mobile di Ikea, accanto alla tv-col-tubo-catodico (old style). Si tratta del posto dove si trovano i dvd indispensabili, quelli che vanno bene per tutte le stagioni, che sanno come consolarti e rassicurarti:  Tre colori di Kieslowski (tutti e tre),un paio di cosette di Truffaut, la prima serie di Sex and the City, il Settimo Sigillo (non l'ho visto ma mi piace sapere che è lì a portata di mano) e Up!  

sabato 10 settembre 2011

terapia d'urto


E' qualche giorno che, puntualmente, arriva un feroce mal di testa. Le ho provate tutte, caffè, pisolino pomeridiano, Mozart... niente. Ieri pomeriggio ho deciso che la soluzione migliore era "far finta di nulla": ho preso le chiavi del motorino e sono andata a fare a giro a Monti e via Nazionale. Ho provato un paio di ballerine azzurre che non mi hanno convinto del tutto, ho comprato un rimmel (il mio era agli sgoccioli) e mi sono "persa" dentro Castroni. Mi piace il loro odore di caffè-cioccolata-chissacosaltro...Non potevo comprare niente di voluminoso perché non sarei tornata subito a casa ma alle caramelle non ho resistito: questa volta sono scivolate nel mio sacchetto Galatine, all'orzo, al te verde e alla camomilla. La sera è proseguita al Pigneto (la foto -sfuocata- l'ho fatta al tavolo di uno degli infiniti locali dell'isola pedonale). Devo dire che la terapia d'urto ha funzionato: il mal di testa non ha ricevuto le solite attenzioni ed è svanito lentamente.




Questa mattina un grande classico della nostra estate 2011: la colazione al Necci. Spero che le buone abitudini durino anche per i prossimi mesi.

mercoledì 7 settembre 2011

ah!settembre


Chi mi conosce sa quanto mi piace Settembre. La mia passione  è così grande che nel mio lettore ci sono più di una canzone con Settembre nel titolo o nel testo  (la mia preferita è quella di Cristina Donà).
Mi piace sapere che nei banchi del mercato potrò trovare l'uva bianca. A Settembre le nuvole corrono veloci, veloci come ho visto solo nei cieli del Nord Europa. Finalmente posso andare a prendere il tè nel mio posticino preferito (ne parlerò a tempo debito... chissà quando). Il nono mese dell'anno rappresenta anche il mese dei buoni propositi (anche Gennaio lo è... anche questo si vedrà...): iniziare un corso di tedesco, andare a correre per fare la mezza maratona, mettere in pratica quelle ricette che non sono riuscita a fare durante l'estate (qui c'è chi le aspetta...).
Settembre è iniziato bene: ieri è stata una giornata bella (e intensa): manifestazione, chiacchiere, ogni sorta di cibo prodotto e/o commercializzato nel comune di Roma.
Oggi poi che emozione e Viola sa perché...

domenica 4 settembre 2011

il pranzo della domenica

Ci sono giorno in cui si fa fatica.
Si fa fatica a dire "buongiorno".
Si fa fatica a mandare giù un cornetto.
Anche trovare qualcosa da indossare costa fatica.
Fortunatamente c'è qualcuno che ti aspetta, aspetta uno squillo per passarti a prendere alla stazione, ha cucinato il pranzo della domenica. 
Ci si veste in fretta con paio di jeans, si prende al volo la borsa della sera precedente e si corre alla stazione.